Miniguida alla messa in servizio dei serbatoi in pressione
Antonio Bernardi
Di fronte al complesso mondo delle attrezzature in pressione, spesso sorgono fraintendimenti e incomprensioni su quello che prevede l’attuale normativa. Questa miniguida vuole essere d’aiuto a chi, possedendo o acquistando un serbatoio in pressione, vuole assicurarsi di fare le cose a norma di legge.
La prima domanda: perché?
Perché ci sono tante regole per i recipienti in pressione? La risposta è semplice: perché sono pericolosi. Anche se siamo abituati a convivere con l’aria compressa in azienda, e spesso usiamo il getto della pistola anche solo per darci una spolverata agli abiti, in realtà per comprimere l’aria è servita molta energia, e questa energia è immagazzinata assieme all’aria nel serbatoio, pronta a scappare fuori alla prima occasione.
Se questa occasione è una fuga improvvisa e incontrollata, può diventare molto pericolosa per le persone e le cose intorno. Lo scoppio di un serbatoio in pressione è capace di abbattere anche pareti in muratura.
Per questo, i fabbricanti e gli utilizzatori devono seguire regole molto rigorose, e lo Stato (che assolve il suo ruolo di tutelare la sicurezza e la salute pubbliche) ha imposto molte misure per assicurarsi che chi di dovere rispetti tutte le normative.
Seconda domanda: ho comprato un nuovo serbatoio, cosa devo fare?
Diamo una risposta per punti:
Raccogliere i documenti
- La dichiarazione di conformità del serbatoio rilasciata dal fabbricante;
- la dichiarazione di conformità della valvola di sicurezza montata sul serbatoio. Qui facciamo un po’ di attenzione: controlliamo la matricola della valvola, e trascriviamola sulla dichiarazione di conformità, in alto. Sarà molto comodo al momento delle pratiche di denuncia;
- (se è disponibile) la dichiarazione di conformità del manometro montato sul serbatoio.
Insieme alle dichiarazioni di conformità (che per vecchia abitudine vengono chiamate “certificati”), solitamente arrivano anche i manuali di uso e manutenzione. Assicuriamoci di conservare anche questi.
Arriva il bello
Con i documenti raccolti, possiamo capire se e come procedere con la denuncia a INAIL.
Se il serbatoio è molto piccolo (sotto a 50 litri), non bisogna presentare nessuna denuncia. A posto così!
Se invece è più grande, ci sono due opzioni:
-
potrebbe bastare una denuncia (dichiariamo ad INAIL che abbiamo messo in servizio il serbatoio); o
-
potremmo dover richiedere una verifica tecnica (INAIL deve inviare un tecnico a svolgere alcuni controlli) prima di presentare la denuncia precedente.
Per capirci bene:
- la verifica (verifica di messa in esercizio) è un controllo tecnico ispettivo da parte di INAIL;
- la denuncia (denuncia di messa in esercizio) è una comunicazione obbligatoria di messa in servizio del serbatoio presso INAIL.
Informiamoci su quale sia il volume del serbatoio (V), in litri e quale sia la pressione di progetto (PS), in bar. Sono scritti sul certificato, e sul serbatoio. Lo schema seguente aiuta a determinare se è sufficiente effettuare la denuncia o se è necessaria una verifica tecnica preventiva.

E dopo?
Una volta presentata la pratica tramite il CIVA (portale INAIL per la gestione delle attrezzature in pressione), e l’eventuale verifica effettuata dal tecnico del servizio pubblico, ci sarà assegnata una matricola ufficiale, e inizieranno a essere programmate le scadenze di controllo.
I controlli sono di due tipi:
- una verifica ogni tre anni, focalizzata soprattutto sull’efficienza della valvola di sicurezza. La valvola dovrebbe essere tarata con regolarità, ma spesso, nelle normali installazioni di aria compressa, sarà più conveniente sostituirla;
- una verifica decennale di integrità, cioè un controllo dello spessore delle pareti del serbatoio. Anche qui: per piccoli serbatoi, forse è più conveniente la sostituzione, ma nel conto economico potrebbe essere necessario considerare anche i costi di una nuova denuncia.
Alla prima scadenza di controllo, si dovrà procedere attraverso il servizio CIVA, indicando l’ente abilitato di nostra preferenza, e poi sarà sufficiente continuare con questo ente: di solito, gli enti sono ben organizzati e ricordano per tempo le scadenze agli utilizzatori.
Risorse utili
- Portale CIVA: https://www.inail.it, accesso tramite i servizi online
- Normativa di riferimento: D.M. 1 dicembre 2004, n. 329, direttiva PED 2014/68/UE