Radon in Veneto: elenco dei comuni a rischio
Antonio Bernardi
Con Delibera della Giunta Regionale n. 464 del 2 maggio 2025 (cui sono stati abbinati un Allegato A descrittivo e un Allegato B contenente l’elenco dei comuni interessati), la Regione Veneto ha provveduto, ai sensi dell’art. 11, comma 3 del decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101, a individuare nel territorio regionale le aree prioritarie nelle quali si stima che la concentrazione media annua di radon in aria superi il livello di 300 Bq/m³ in almeno il 15% degli edifici.
La tabella è la seguente:
n. | Provincia | Comune | Popolazione 2023 |
---|---|---|---|
1 | BL | Borca di Cadore | 840 |
2 | BL | Cibiana di Cadore | 331 |
3 | PD | Cinto Euganeo | 1.906 |
4 | VI | Dueville | 13.616 |
5 | TV | Fonte | 6.010 |
6 | VI | Foza | 652 |
7 | VI | Lusiana Conco | 4.550 |
8 | BL | Ospitale di Cadore | 261 |
9 | BL | Perarolo di Cadore | 368 |
10 | TV | Ponzano Veneto | 12.995 |
11 | BL | Rivamonte Agordino | 622 |
12 | BL | San Vito Di Cadore | 1.940 |
13 | VI | Schio | 38.647 |
14 | VR | Selva di Progno | 904 |
15 | BL | Tambre | 1.299 |
16 | PD | Torreglia | 6.015 |
17 | VI | Valdagno | 25.652 |
18 | VI | Valdastico | 1.156 |
19 | VI | Valli Del Pasubio | 3.051 |
20 | TV | Vedelago | 16.468 |
21 | PD | Vo' | 3.268 |
La notizia è stata pubblicata anche sulla GU - Serie Generale - n.115 del 20/05/2025.
Per la provincia di Vicenza, i comuni individuati (per il momento) sono i seguenti:
n. | Comune |
---|---|
4 | Dueville |
6 | Foza |
7 | Lusiana Conco |
13 | Schio |
17 | Valdagno |
18 | Valdastico |
19 | Valli Del Pasubio |
Papabili anche la zone di Recoaro e alta valle del Chiampo, monitorate in precedenti campagne di indagine, non inserite nell’elenco per incompletezza statistica dei dati o per obbiettivi dei rilievi diversi da quanto stabiilto dall’attuale normativa (erano state testate le scuole e non le abitazioni).
Il D.Lgs. 101/2020, all’art. 11, comma 3, prevede che le Regioni individuino le aree prioritarie in cui si stima il superamento del livello di riferimento per la concentrazione media annua di radon in aria (300 Bq/m³ in almeno il 15% degli edifici).
Per i comuni a rischio, il decreto prevede:
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Misure di risanamento: nelle aree individuate, è necessario adottare misure per ridurre l’esposizione al radon, in particolare negli edifici esistenti (abitazioni, scuole, luoghi di lavoro).
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Obbligo di misura: nei luoghi di lavoro ubicati nei piani seminterrati o interrati, e in genere negli ambienti a rischio, è obbligatoria la misura della concentrazione di radon da parte del datore di lavoro.
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Nuove costruzioni: per gli edifici nuovi o soggetti a ristrutturazioni rilevanti, è obbligatorio applicare tecniche costruttive atte a prevenire l’ingresso e l’accumulo del gas radon.
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Informazione e sensibilizzazione: le autorità locali devono promuovere la consapevolezza dei rischi legati al radon e informare i cittadini.
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Piani regionali: le Regioni devono sviluppare un Piano d’azione con priorità di intervento nei comuni interessati.
In sintesi, nei comuni identificati a rischio è previsto un approccio integrato di prevenzione, monitoraggio e risanamento per proteggere la salute pubblica.